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Storia e cultura

IL BASCIALLA: UNA VITA SUL FILO DEL RASOIO

LA STORIA DEL BARBIERE DI CANONICA NARRATA DAL SUO ULTIMO ALLIEVO GIORGIO RONCARI

Giorgio Roncari in occasione dei suoi 50 di barbiere ricorda colui che gli ha insegnato l'arte: Luigi Manfredo Bascialla. "Alcuni lo chiamavano Alfredo, ma per la maggior parte della gente era solamente ‘il Bascialla’, è stato il parrucchiere della Canonica per sessant'anni; il punto di riferimento trico-estetico dei paesi attorno. Noi bambini - e parlo della fine degli anni cinquanta - andavamo da lui solo quando c’era una cerimonia come la cresima, un matrimonio, un battesimo, insomma un anniversario importante che richiedeva un taglio speciale, un lavoro chevezzato. Nella sua bottega c’era il cavallino che era un’attrazione meglio della giostra. Poi, anni dopo diventai suo garzone e cominciò la mia carriera di barbitonsore e ora mi chiamano 'Giorgio Armani de forbice'..."

OTTOBRE 1917: LA RIVOLUZIONE RUSSA

Il Sindaco di Cuvio, Emilio Fano, nella Siberia in fiamme. Ricerca storica di Giorgio Roncari

Nell’ottobre del 1917, in Russia, scoppiò la rivoluzione che stravolse il paese. Davanti alle vittorie dell’Armata Rossa, la primavera dell’anno dopo, alcune nazioni occidentali (USA, Inghilterra, Francia), assieme a Giappone e Cina, inviarono contingenti a sostegno delle truppe bianche filo zariste dell’ammiraglio Alexandre Kolciak attestate nella Siberia. Nell'estate successiva anche l’Italia decise di mandare un piccolo corpo di spedizione agli ordini del Ten. Col. Fassini-Camossi nella certezza di un vantaggio politico al tavolo della pace. Fra gli ufficiali, vi era il Capitano di fanteria, avvocato Emilio Fano, sindaco di Cuvio.

ERANO QUATTRO AMICI AL BARISUN

cronistoria semiseria di una partita di calcio raccontata da Giorgio Roncari

Il racconto semi serio di un'epica partita amichevole di calcio tra il Legnano, che allora si alternava tra la serie A e la B, e l'US Cuvio in II Categoria, nell'agosto del 1957. La partita rientrava fra le clausole inserite nella vendita di Vittore Anessi di Gavirate al Legnano e fu giocata al Campo Sportivo 'Franco Mosca di Cuvio', strapieno. Ci fu l'interessamento anche della Gazzetta. Dirigenti della squadra di Cuvio erano Il Nino Pancera, l'Ugo Barisun, Il Tugnett Bianchi e l'Angiulin Savin. Poteva sembrare un tiro al bersaglio ma...

LA BATTAGLIA DI S. MARTINO

Tratto dal libro 'Cuvio la Valcuvia e i Valcuviani nella storia' di Giorgio Roncari, edito dalla Pro Loco Cuvio, 2002.

Dopo l’armistizio dell’8 settembre del 1943 e la grande confusione che si creò, nella nostra zona arrivarono militari in fuga provenienti da ogni dove, ex prigionieri di guerra alleati, fuggiaschi di ogni razza e condizione. C’era chi si disperdeva abbandonando armi e munizioni, chi riparava in Svizzera, chi cercava rifugio in montagna come la dozzina di militari agli ordini del tenente colonnello Carlo Croce, saliti sul monte S. Martino. Si trattava degli ultimi uomini rimasti del numeroso contingente di soldati del presidio dio Portovaltravaglia che, dopo aver peregrinato nelle montagne del luinese senza ben sapere dove andare, il 19 settembre trovarono un valido rifugio nelle fortificazioni di Valalta, decisi a non schierarsi coi fascisti e all’eventualità, di resistere ad oltranza all’occupante tedesco.

QUANDO A CUVIO ARRIVAVA LA 'TRE VALLI'

RONCARI GIORGIO

Negli anni Sessanta e Settanta nelle strade di Cuvio  per quattro volte fu piazzato l'arrivo della classica di ciclismo 'Tre Valli Varesine', kermesse che diede al paese risalto internazionale. Motta, Santambrogio, Paolini e Conti si aggiudicarono le varie edizioni. La prima fu nell’estate del ’66 e venne trasmessa dalla RAI col commento di Adriano De Zan. Fu un finale 'giallo' come scrissero i giornali, perché non c'era fotofinish e la vittoria fu data a Gianni Motta ma Zilioli...
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