Enter Title







 

 

Storia e cultura

E LA MINERVA L’HA MAI TREMÀ!

GIORGIO RONCARI

“E la Minerva l’ha mai tremà, e mai la trema, né la tremerà” Con questo motivo cantato sull’aria della ‘biondina capricciosa garibaldina’, cominciava l’inno della Minerva, da cantare nelle ricorrenze ufficiali quali il carnevale, in gita, o alla cena sociale, con la tazza in mano, stravaccati sulle sedie che scanchignavano e pareva si spaccassero da un momento all’altro sotto quel continuo dondolare sconnesso. La Minerva, ufficialmente era la società della tazza perché i soci erano obbligati, dietro multa, a bere nella loro caraffa numerata quando si trovavano in sede, cioè al Circolo.

A ROMA IN BICICLETTA PER PORTARE A CASA IL ‘TESTAMENTUM’

Giorgio Roncari

Sessantasei anni dopo il Togno e il Zepp, in occasione di un altro Anno Santo, quello del 2016, sono andato anch’io a Roma in bicicletta, assieme ai miei due figli Rubens e Tiziano. Loro l’hanno fatto per fede e un poco per competizione, in nove giorni, andata e ritorno. Noi in dieci, per voglia d'avventura e un pizzico di spiritualità visto che abbiamo seguito la Francigena, la vecchia via dei pellegrini, tornando in aereo; ma in entrambi i casi si può tranquillamente dire che è stata un’avventura entusiasmante e pazzesca.

A ROMA IN BICICLETTA PER PORTARE A CASA L'INDULGENZA

Visto che quest'anno è l'Anno Santo della Misericordia e più d'uno ha fatto o farà la via Francigena, ci è parso divertente narrare, così alla mano come ci è stata raccontata , l’avventura vissuta a cavallo di una bicicletta, qualche anno fa, da due ragazzi cuviesi in occasione di un altro Giubileo, quello del 1950 e i due pellegrini erano Antonio Maggi 'Bardell' e Giuseppe 'Zepp' Sonvico.

MADONA D’UR MUNT

Poesia di Armando Roncari

Il pellegrinaggio al Sacro Monte di Varese che, da oltre 350 anni, si celebra ogni anno a maggio, ispira all’autore il paragone fra come si viveva questo momento di devozione ai tempi della sua infanzia, quando si partiva a piedi da Cuvio e la gente vi partecipava con particolare intensità e ai nostri anni, nei quali si sale al Sacro Monte con ogni comodità, ma pare quasi solo per ammirare le bellezze dell’arte e del paesaggio. Questa considerazione gli fa scrivere, nella quartina finale, come a nulla valgono le chiacchiere e i commenti artistici se poi nessuno recita più un’Ave Maria.

MARIO CAMPI PREMIATO CUVIESE DELL'ANNO 2016

Nei nostri paesi, quando  ancora assomigliavano a grandi famiglie, esisteva una gerarchia ben precisa tra le varie autorità: il sindaco e il parroco erano più o meno sullo stesso gradino poi  seguivano il notaio, l’avvocato, il dottore, il farmacista. Subito dopo queste eccellenze istituzionali o religiose si posizionava il portalettere: personaggio che, per via dell’attività itinerante  nelle strade del paese, era senz’altro conosciuto da tutti con la naturale conseguenza di sapere tutto di tutti. A Cuvio questa figura è stata rappresentata per oltre trent’anni da Mario Campi,

123456
Termini Di UtilizzoPrivacyCopyright 2024 by Pro Loco Cuvio